Una new entry si affaccia nell’alta gamma dei modelli in carbonio. Un prodotto ispirato all’eccellenza, progettato per durare
Nilo Mazzarri
Quando un’azienda come Sigalsub annuncia il suo ingresso nel settore delle pinne in carbonio, le aspettative sono alte. Anzi, altissime. Le nuove Tsunami nascono per inserirsi nel segmento medio-alto, ma con ambizioni chiare: proporsi come una reale alternativa ai modelli oggigiorno in commercio, offrendo un compromesso eccellente tra prestazioni, comfort e prezzo.
Le abbiamo testate a lungo, in piscina come in mare aperto, e possiamo dirlo con una certa sicurezza: non sono semplicemente belle, sono anche funzionali in ogni dettaglio.
Un design moderno, non solo estetico
A colpo d’occhio, le Tsunami colpiscono per il design sobrio, però distintivo. Il laminato in carbonio T700 presenta una tessitura ordinata, lucida ma non vistosa. Il profilo della pala è lineare, con curvature progressive, ben inserito nella scarpetta grazie a un’inclinazione studiata con estrema attenzione.
Maneggiando le pinne, la sensazione è quella di un prodotto leggero e al contempo robusto, con una flessione armonica. La costruzione 100% carbonio (niente fibra mista) permette di avere una pala reattiva, capace di assorbire e restituire energia in modo estremamente fluido. I longheroni sono ben dimensionati ed evitano dispersioni durante la pinneggiata.
La nuova scarpetta 250 si ispira chiaramente alla filosofia costruttiva delle iconiche 200 e 300 by C4: leggerezza, trasmissione della spinta e comfort le parole d’ordine.
Viene realizzata in termogomma a densità differenziata e mostra un’architettura ibrida: morbida sul collo del piede per ridurre i punti di pressione e più rigida lateralmente, dove serve trasmettere energia in modo diretto alla pala. La forma anatomica avvolge il piede senza costringerlo, offrendo un feeling immediato e reattivo, ideale sia nell’apnea dinamica che nella pesca.
Durante i test in piscina, la sensazione è stata quella di una scarpetta molto neutra nella calzata, con una trasmissione della spinta piena ma fluida. E’ perfettamente compatibile con le pale in carbonio.
In acqua
Ho provato le Tsunami in una piscina da 25 metri, con lavori in dinamica e serie di ripetute. La risposta della pala è immediata, soprattutto nella fase di recupero: non affonda il piede, ma accompagna l’azione. In virata, restituisce potenza senza perdere controllo, qualità spesso trascurata nei modelli più rigidi.
In mare, le ho testate su discese a 20 e 25 metri, con una zavorra neutra, durante aspetti e agguati in basso e medio fondale. Il comportamento è stato esemplare: nessuna vibrazione, trasmissione dell’energia lineare. La discesa viene agevolata dalla buona spinta iniziale, mentre in risalita le Tsunami si distinguono per offrire una spinta “piena”, senza buche, che permette di mantenere una buona idrodinamicità anche sotto sforzo.
Una menzione particolare va alla versatilità. Ho potuto lavorare in basso fondale con la stessa comodità con cui ho eseguito le discese più profonde. Caratteristica che le rende perfette anche per chi alterna ambienti indoor e pesca profonda.
Vantaggi
Spinta progressiva: eccellente gestione dell’energia, ideale per apnea dinamica e pesca anche profonda
Comfort: l’angolo pala/scarpetta è ben studiato, evita stress articolare sulle lunghe distanze
Leggerezza in acqua: non affaticano, nemmeno su lunghe risalite o tratti in superficie
Costruzione full carbon T700: qualità altissima, reattività eccellente
Stabilità direzionale: molto precise, senza scodamenti laterali, anche in caso di pinneggiata ampia
Limiti
Non è per tutti: sebbene accessibili, la pala in carbonio richiede cura e in pizzico di attenzione per non rovinarle
Prezzo competitivo, ma non entry-level: siamo in una fascia medio-alta, per utenti esigenti