
L’apneista russo era ormai tra i migliori profondisti di sempre, con un record del mondo messo a segno a 134 metri di profondità. Secondo la ricostruzione dei fatti, in seguito a un tuffo a 126 metri nei giorni prima del Mondiale Cmas, l’atleta sarebbe andato in Black out tornando in superficie.
Probabilmente a seguito di un Taravana Andrey avrebbe riportato gravi problemi neurologici, complicati da un sospetto barotrauma polmonare. Solo 21 ore dopo l’incidente avrebbe avuto accesso al trattamento in camera iperbarica.
Tra le polemiche che preferiamo non alimentare, decidiamo invece di dare voce ai tanti che lo hanno salutato sui social, ricordando momenti condivisi di vita vissuta.
Oggi siamo costretti a dire addio a un figlio del mare, innamorato delle sue profondità, come tanti di noi. Possa questo episodio rappresentare un'importante presa di coscienza all’interno del circuito delle competizioni.
Filippo Carletti

