

Questo nuovo modello in fibra di vetro si è dimostrato sorprendentemente “energico” e reattivo. Davvero interessante il rapporto qualità/prezzo
Jack Cubeddu
Negli ultimi anni C4 Carbon, grazie ai suoi prodotti innovativi, ha riscritto le regole per migliorare le performance nell’apnea e nella pesca. Dopo aver conquistato il mercato con le sue pinne in carbonio e, successivamente, in tecnopolimero, oggi l’azienda compie un ulteriore passo avanti con una proposta che punta a toccare e far conoscere un nuovo settore.
Parliamo delle nuovissime FBG Umberto Pelizzari, la proposta in vetroresina dell’azienda, che sono interamente progettate e realizzate in Italia.
Aprendo la scatola, si capisce subito che non si tratta di un prodotto destinato ai soli neofiti. Le pale mostrano un look elegante, un total black opaco con il logo FBG inciso in argento al centro della pala, assieme alla firma ben visibile di Umberto Pelizzari: un segno distintivo che unisce estetica e autorevolezza tecnica.
Sollevandole, colpisce subito il perfetto compromesso tra peso, rigidità alla piega e solidità costruttiva. Le pale sono realizzate al 100% in vetroresina, però lavorate con lo stesso schema di laminazione adottato da C4 per i suoi modelli in carbonio, sempre in modalità Pre-preg. Significa che, pur trattandosi di un materiale più accessibile e dai costi contenuti, la pala è in grado di restituire, grazie alla sua struttura, una risposta elastica di alto livello, capace di garantire una spinta fluida e continua durante tutta la pinneggiata.
Tra le novità progettuali si nota la geometria ottimizzata, con una superficie di spinta maggiore rispetto a quella idrodinamica. In mare, ciò si traduce in un maggiore “pescaggio” d’acqua, una deformazione più ampia della superficie e, quindi, una propulsione più efficace, senza però compromettere la durezza durante il movimento. La lunghezza totale della pala è di 79 centimetri, perfettamente bilanciata per offrire un’ottima spinta riducendo l’affaticamento.
I water rails, costampati (e non incollati) lungo tutta la lunghezza, sono a sezione bombata e studiati per contenere meglio l’acqua, riducendo i vortici laterali e migliorando la stabilità in ogni fase della falcata. Una soluzione utile soprattutto per chi si muove in corrente, per chi effettua lunghi spostamenti in superficie oppure vuole migliorare la velocità di crociera nelle fasi di discesa e risalita.
A enfatizzare la qualità della pala, l’abbinamento con la scarpetta C4 250, un classico ormai consolidato. Leggera, precisa e confortevole, è costruita con materiali selezionati per garantire un “fitting” naturale e una trasmissione del movimento precisa, grazie anche alla soletta interna rigida e ai longheroni ridotti al minimo. La FBG è disponibile in ben nove taglie, dalla 36/37 alla 46/47.
Ma non è tutto. C4 ha poi pensato alle diverse esigenze, proponendo tre differenti durezze: 20 Super Soft, per chi cerca la massima sensibilità e naturalezza nel gesto, perfetta per apnea dinamica o allenamento. Ideale anche per la gamba femminile.
25 Soft, rappresenta l’equilibrio tra comfort e potenza, adatta a un utilizzo misto tra piscina, mare e pesca. 30 Medium, pensata per chi desidera maggiore reattività e spinta, ideale per tuff impegnativi, sessioni prolungate o per chi ha un peso superiore alla media.
Esteticamente, le FBG Umberto Pelizzari puntano sulla sobrietà e sull’essenza tecnica. Il total black è una scelta precisa, coerente con l’identità di C4, dove ogni dettaglio, dalla pala alla scarpetta, è al servizio della funzionalità. Le FBG vengono prodotte in due colorazioni: nera (Ideata per pesca/apnea) e bianca (ideale per l’apnea), con un prezzo al pubblico di 179 €.
In mare
Ma le nuove FBG, così come tutti i prodotti in fibra di vetro, rappresentano una soluzione adatta solo ai neofiti oppure sono ideali per tutti i livelli? La fibra di vetro ha infatti rappresentato negli anni un “dubbio amletico” riguardo al suo utilizzo: è riservata a chi muove i primi passi o può essere una valida opzione anche per chi, in determinate circostanze, desidera una soluzione superiore al tecnopolimero, ma senza subire l’ansia da utilizzo del costoso carbonio?
Il mio test è partito proprio da qui: non solo per ottenere un feedback sul prodotto, ma anche per dare una risposta concreta a chi, nel tempo, si è posto tale domanda. Durante la mia uscite, ho deciso di provare le nuove FBG, in questo caso con durezza 25 , su entrambi i fronti. Da un lato l’ostico bassofondo, fatto di spinte, colpi e continue strusciate contro le rocce, dall’altro una pesca più ritmata, su un fondale medio-fondo, cercando di valutare quanto influisse sulla mia falcata in discesa e in risalita, ma soprattutto quanta stanchezza accumulasse la gamba a fine sessione.
Ben carico di piombo, parto per il bassofondo, indossando con semplicità la mia ormai abituale scarpetta 250, taglia 41/42. Comincio dalle quote basse, così da poter spezzare il fiato e dare subito una prima valutazione sulla “spinta a pieno carico”.
Infatti, nonostante la muta da 5 millimetri, la pesatura del bassofondo risulta sempre leggermente sopra le righe, richiedendo una pinna “sprintosa”, che supporti tale sforzo.
In questo caso, nonostante la durezza soft (25), la FBG si comporta egregiamente, accompagnando con una falcata decisa i miei 70 chilogrammi di peso e gli ulteriori nove di zavorra. In superficie, la pinna risponde bene, con una sinergia perfetta tra la spinta del piede e la reattività della pala, senza far rimpiangere in modo particolare l’utilizzo del carbonio, ma al contempo permettendo un quasi totale disinteresse per l’usura.
Nei primi tuffi di riscaldamento nel bassofondo, si è dimostrata una pinna energica, che non soffre l’eccessivo carico e che consente di non preoccuparsi troppo di dove e come stiamo strisciandola sul fondo.
Ma come si comporterà sui tuffi impegnativi?
Mi sposto su una batimetrica più importante, dove ritmo e reattività sono fondamentali per ottenere buoni risultati e dove la pinna diventa fondamentale per spingerci sul fondo in tempi brevi e rispondere rapidamente nella fase di risalita.
Sul filo dei 15/20 metri inizio una serie di tuffi e di planate per scandagliare il terreno. Siamo in un periodo piuttosto avaro di incontri e catture poichè il termoclino detta legge.
La prima vera e piacevole sorpresa è la spinta in fase di partenza: decisa e costante, consente di ottenere subito un’ottima velocità, guadagnando rapidamente i metri necessari per rendere il corpo negativo. Condotta l’azione sul fondo, la risalita risulta energica e sicura, senza sbandamenti o buchi in fase di innesto.
L’ottimo lavoro svolto in fase progettuale , utilizzando lo stesso processo impiegato per il carbonio, ha dato vita a un prodotto decisamente più reattivo rispetto al tecnopolimero e che si avvicina molto al comportamento del carbonio.
I water rails completano l’opera, mantenendo la pinna in corsia non solo durante la risalita in modalità “crociera”, ma anche durante tutti gli spostamenti in superficie.
Dopo qualche ora di sali e scendi, è tempo di fare un confronto e rimettere ai piedi un modello in carbonio. La differenza c’è, e si sente: sarebbe ipocrita affermare il contrario. Ma si può altrettanto affermare che, per tutte le tipologie di pesca effettuate sino a quel momento, o nel susseguirsi dei tuffi, non si è mai avvertita una reale esigenza, una mancanza di quel “qualcosa in più” che il carbonio oggi rappresenta.
La gamba non presenta particolare stanchezza o crampi, grazie anche al comfort offerto dalla scarpetta 250. È altrettanto innegabile l’incredibile lavoro svolto da C4 Carbon, assieme all’esperienza di Umberto Pelizzari, nella realizzazione di una pinna concepita principalmente per l’apnea, ma che strizza l’occhio abbondamente anche alla pesca.
Tornando al dubbio iniziale, è difficile dare una risposta che accontenti tutti. La soluzione offerta dalla FBG va a colmare un vuoto di mercato tra l’economico tecnopolimero e la fascia base del carbonio. La fibra di vetro by C4 sopperisce a questo gap, offrendo un prodotto non solo dal prezzo particolarmente interessante, ma anche altamente prestante.
Risultato, il neofita troverà un ottimo rapporto qualità/prezzo in un prodotto che lo accompagnerà nella crescita; il pescatore esperto avrà una valida alternativa, perfetta per fondali bassi o medi, oppure come pinna di riserva da tenere in gommone o in auto, pronta all’uso in caso di necessità o dimenticanza. Una pinna pensata per accompagnare ogni subacqueo nella propria crescita tecnica, senza compromessi su qualità e resa in acqua.
Ai voti!
Struttura 9
La pala in vetroresina è realizzata con lo stesso schema di laminazione Pre-preg usato per il carbonio, garantendo uniformità, reattività e solidità. La geometria è ottimizzata per aumentare la spinta senza perdere controllo. I water rails co-stampati sono una soluzione tecnica efficace che migliora la stabilità.
Materiali 8
Il 100% vetroresina può sembrare un passo indietro rispetto al carbonio, ma la qualità del materiale usato da C4 e la tecnica produttiva compensano pienamente. La scelta della migliore fibra, gestita con una produzione totalmente made in Italy, garantisce qualità e livelli prestazionali elevati. Ottimo anche l’abbinamento con la scarpetta 250.
Comfort 8
La scarpetta offre un fitting preciso e naturale, con rigidità e trasmissione del movimento ben bilanciate. La disponibilità di ben 9 taglie consente una vestibilità personalizzata. La pala, pur reattiva, non affatica la gamba anche dopo sessioni lunghe. Un ottimo compromesso tra comfort e prestazione.
Prestazioni 9
Le FBG si comportano sorprendentemente bene, sia in bassofondo che su fondali medi. Offrono una spinta costante, precisa e un comportamento molto vicino a quello del carbonio. La spinta in partenza e la fase di risalita sono fluide e reattive. Per un materiale alternativo al carbonio, si tratta di performance di altissimo livello.
Design 7,5
Elegante total black opaco con logo FBG argenteo e firma di Umberto Pelizzari: sobrio e tecnico al tempo stesso. Il design è chiaramente funzionale, ma anche gradevole alla vista. Poche concessioni all’estetica “aggressiva”, tutto è al servizio dell’efficienza.
Rapporto qualità/prezzo 9.5
A 179 €, le FBG si posizionano in un segmento di mercato molto interessante. Offrono prestazioni paragonabili al carbonio base, con il vantaggio di una maggiore resistenza all’usura. Ideali sia per neofiti che per esperti in cerca di un’opzione affidabile, versatile ed economica.

