Il racconto di una trasferta a Santa Maria di Leuca per realizzare il materiale per il catalogo e il sito della Sigal Sub. Giornate eterne, tra pescate e set fotografici dall’alba al tramonto con tante e interessanti novità per il 2025
Emiliano Brasini
Ormai sono diversi anni che collaboro con la Sigal Sub, forse uno dei momenti più importanti della mia vita lavorativa. Ma prima facciamo un passo indietro per cercare di capire da dove viene e che cos’è la Sigal. Parliamo di un brand che ha raggiunto ormai una dimensione internazionale sia come punti vendita sia come team agonistico. Fondato da Simone Gallini, un mio coetaneo nativo di Ivrea, il paese del Carnevale delle arance per intenderci, che ho conosciuto durante un mio stage di preparazione all’apneam con Gabriele Del Bene come istruttore. Da lì è nata subito una forte simpatia con questo ragazzo che voleva diventare il signore delle aste d’acciaio, e a quanto pare…
La piccola realtà si va a incrociare con la mia vita durante una cena a casa di amici, dove per puro caso rincontro Simone (erano passati 20 anni) e da lì l’idea folle di lavorare insieme!
Ormai la Sigal, oltre a far parte della mia vita in una maniera quasi ossessiva, è diventata quello che sognavamo entrambi nelle nostre interminabili telefonate, io sul divano e lui in ufficio; quante risate e quanti sogni reali irrealizzabili abbiamo detto. La certezza che tutto questo sta succedendo l’ho avuta il giorno in cui mi squilla il telefono e dall’altro capo c’è Simone che mi cgiede di cercare un fotografo professionista per realizzare uno shooting fotografico per il catalogo 2025 della Sigal. Uno dei suoi più grandi progetti in testa che, per un motivo per un altro, non è mai riuscito a sviluppare.
Ora viene il bello. Scegliere location, ristorante che supporti una banda di pazzi, alloggio e ormeggio. E qui entra in gioco Valerio Losito, una persona aldilà io ogni aspettativa, paziente costruttiva, e soprattutto, risolutiva; praticamente trova in tre minuti la location ideale: Santa Maria di Leuca, nel Salento.
Essendo barese e avendo disputato più di un campionato in quel campo gara, oltre a mettere a disposizione esperienza e waypoint, Valerio organizza il nostro camp in maniera impeccabile, trovando una sistemazione in un bed & breakfast di un suo carissimo amico, dove tutto prenderà vita con semplicità imbarazzante.
All’appello rispondono Mirko Musacchio, Ruggero Giletti, Alfonso Qbc8, Luca Vallicelli e ovviamente il nostro Valerio nazionale. Come fotografo viene scelto Klaus, una persona seria e professionale, seguito dalla compagna/assistente Makari, che con il perenne sorriso rende il lavoro del compagno meno pesante.
Ci siamo, è fine luglio. È ora di partire. La macchina è carica all’inverosimile di materiale da fotografare. Abbiamo il nuovissimo roller e Inverter Nemesi Carbon, le pale Tsunami e tutta la collezione del catalogo, un’infinità di roba!
Parto con il mio amico e compagno di pesca Luca Vallicelli in una mattinata dove le temperature sfiorano i 38 gradi e arriveranno a 43 appena raggiunto il Salento.
Per me è la mia prima esperienza da queste parti, non sono mai stato neanche a pescare, neanche in vacanza con la famiglia e vengo subito rapito dalla bellezza del posto, ma allo stesso momento mi si chiude lo stomaco vedendo quella distesa di ulivi secolari disintegrati dalla xinella. Un maledetto insetto che ha disintegrato la produzione di olio nel giro di pochi anni anni.
Dopo un breve pranzo a Gallipoli ci dirigiamo al bed & breakfast Anemos di Torre Vado, gestito in maniera impeccabile da Chiara e Cristian, che diventerà Il nostro head quarter per questi cinque giorni di lavoro. Piano piano arrivano tutti e ci scambiamo idee e propositi per far sì che fili tutto liscio.
Sinceramente non mi ero posto il problema che fosse per me il “debutto”, la mia prima esperienza in un set fotografico, con temperature altissima, assenza di vento e scarpinate infinite il primo giorno: la domanda che mi pongo alla sera, stravolto, è la seguente: ma non è che stavolta mi sono sopravvalutato?
È la volta del secondo giorno. I ragazzi vengono divisi in due gruppi, il primo andrà a procurarsi il pesce da fotografare con le attrezzature e, soprattutto, da mangiare la sera che i fratelli Lorenzo e Daniele, del ristorante Oktopus, di Alliste; si parte dal porto turistico di Torre Vado, altra positiva sorpresa, pulito e organizzato. L’altro gruppo viene spedito nelle sapienti mani di Klaus che comincerà a fotografare gli articoli per il catalogo. Io mi aggrego al primo gruppo e sarà l’unico giorno che scenderò in acqua.
Praticamente un sogno, mare caldo e pulitissimo, senza taglio e, soprattutto, tantissimo pesce, molto fondo ma in abbondanza. Il mio primo tuffo, dopo essermi riscaldato per bene, è sulla secca della Scala; ci sono alcune risalite di grotto e noto subito numerosi branchi di dentici pascolare. Appena mi appoggio vengo circondato da un branco di esemplari dai 2 ai 3 chili e sinceramente, al primo tuffo e alla prima occasione, premo il grilletto compiendo l’errore più grande della vacanza perché, subito dopo, esce da una cigliata un dentice stimato sui 7 chili. Comunque, pesce in sagola dell’HD roller inverter.
Ci spostiamo su una zona di sassi isolati tra i 40 e 45 metri, abitati da cernie brune e, soprattutto, bianche Alfonso mi regala il primo tuffo su un segnale che, nell’ultimo campionato, aveva dato ottimi risultati. Infatti, come scendo sul fondo mi trovo davanti uno spettacolo meraviglioso: 3 cernie bianche in candela che non perdono d’occhio nemmeno per un istante; praticamente effettuo un tiro verticale quasi con la zavorra mobile in mano. Il tiro non ha storia: limite di catture raggiunto, ora è il momento di fare da barcaiolo ai ragazzi.
Nell’arco di questi giorni cattureranno dei pesci meravigliosi, con i quali “costruiremo” le fotografie che andranno a formare il catalogo e il nuovo sito.
Le giornate filano veloci, anche troppo e ci ritroviamo a venerdì mattina con un lavoro svolto in maniera seria e soprattutto senza intoppi.
Finalmente è arrivato il momento della birra ghiacciata e di un mega aperitivo di salumi e formaggi pugliesi; a malincuore si caricano le attrezzature e i gommoni: è arrivato il momento di fare le valigie.
La mia sensazione è che il sogno mio e di Simone si sta avverando. Ed è Una sensazione bellissima. Ma come si dice: chi si loda s’imbroda E la concorrenza è sempre sul pezzo. Quindi, più di prima “testa bassa e pedalare”.