La notizia è ufficiale. Dal 1 gennaio faccio parte del Team Cressi. Una grande soddisfazione ma anche una grande responsabilità. Vi racconto come sono arrivato a questa decisione e quale sarà il mio ruolo all’interno dell’azienda
Luigi Puretti
Buongiorno ragazzi. Questo mese voglio raccontarvi di come il 2025 sia iniziato per me nel migliore dei modi. Dal 1 gennaio, infatti, faccio ufficialmente parte del team Cressi; una grande soddisfazione e subito la prima cosa che mi è venuta in mente sono le gesta dei grandi campioni del passato, come Mazzarri e Bellani, vincitori di diversi mondiali rappresentando questo marchio oppure i tanti record di Pelizzari. Questo per citare i primi che mi sono venuti in mente, ma ce ne sono molti altri che si sono distinti in campo agonistico e immaginare di far parte di questa cerchia di atleti mi rende davvero orgoglioso. Sono Vice Campione del mondo in carica, però non mi sento per nulla arrivato; anzi, spero di essere ancora agli inizi della carriera, soprattutto internazionale, che è quello a cui punto maggiormente.
C’è da dire che il livello generale è sempre più alto, gli atleti forti sono sempre di più e raggiungere traguardi importanti sarà complicato, ma sono una persona ambiziosa, che si impegna tantissimo e cercherò di dare il massimo. Anche perché in Cressi mi hanno subito stimolato. Sono infatti rimasto colpito dalla prima frase che mi hanno detto durante il nostro incontro: “sei bravo, ma Cressi non può festeggiare per un secondo posto”. Per crescere e migliorarsi bisogna crederci e lavorare tantissimo e mi è piaciuta la loro mentalità vincente. Cressi abbraccia il mercato a 360 gradi, ma crede fortemente nell’agonismo. E questo è davvero importante.
Per chi non lo sapesse, il prossimo anno il marchio compie ottant’anni e tutto iniziò producendo proprio attrezzature per la pesca e l’apnea. Un’azienda leader nel mondo ma che ha una conduzione familiare, con persone competenti e appassionate in ogni ruolo.
Per quanto mi riguarda, non è stata una scelta facile e immediata. Vengo infatti da 4 anni intensi legati ai miei vecchi sponsor, Seawolf e Seagang, che mi hanno sempre supportato e con i quali si è instaurato un bel rapporto. Ci ho pensato a lungo, ho messo tutto sul piatto della bilancia e ho deciso. D’altra parte occasioni così non capitano spesso e bisogna coglierle al volo. Certo, a livello personale è un grosso cambiamento, ma anche una forte motivazione a fare sempre meglio, sia in ambito agonistico sia come divulgazione di contenuti e del marchio. Mantengo la mia collaborazione con Lorenz, che non è un concorrente; anzi, da alcuni anni è in atto una collaborazione tra Cressi e loro e il mio ingresso nel team non fa che rafforzare tale rapporto.
Riguardo i prodotti, non ho ancora avuto modo di provarli tutti, però mi sono già fatto un’idea ben precisa. La linea dell’azienda è chiara: innovazioni ben studiate, materiali al top, test scrupolosi prima di metterli sul mercato. In Cressi è fondamentale che ogni prodotto debba soddisfare tutti gli appassionati e, soprattutto, che debba durare nel tempo. E in un’era guidata dal consumismo ciò è importantissimo, in particolar modo in una disciplina come la nostra, dove le attrezzature sono sottoposte a stress notevoli tra sole, sale, urti; l’affidabilità diventa dunque importantissima.
Spero dunque da adesso in avanti di dare il mio contributo allo sviluppo delle attrezzature; vado in mare tutti i giorni e, chi mi conosce lo sa, non sono uno che le tratta benissimo; quindi, sono un tester ideale. A parte gli scherzi, metto la mia esperienza a disposizione dell’azienda e spero di poter fornire un valido contributo.
Entrando più nel dettaglio, sono rimasto impressionato dalla muta ricciola, un capo confezionato in un materiale sandwich, liscio esterno e spaccato interno, con una fodera in mezzo per aumentare la resistenza. Sono abituato a vestire capi su misura, però il taglio Cressi è davvero comodo e veste benissimo. Dico la verità. Ero un po’ preoccupato per le maschere. Da vent’anni usavo solo un unico modello, che mi permette di pinzare il naso per compensare. Questo perché con il 90 per cento delle maschere in commercio, ho difficoltà a fare ciò in quanto ho il naso piccolo e di conseguenza avevo una perdita di aria. Ebbene, con l’Atom è stato amore a prima vista. Niente problemi a compensare e, addirittura, qualche miglioria riguardo la comodità. Altra nota positiva, le impugnature dei fucili. Mi sono piaciute un sacco, sia quella del Victory che quella del Cherokee. Sono fantastiche dal punto di viasta ergonomico. Stringendole, sempre che la mano si vada a “saldare” sulla parte più morbida, e anche la sensibilità del grilletto è eccezionale. Sia montando il doppio che il triplo elastico.
Insomma, se dovessi sintetizzare le qualità dei prodotti Cressi, direi in primis la qualità eccelsa, che permette loro di durare nel tempo e poi un ottimo rapporto qualità/prezzo.
A questo punto non vedo l’ora di provare tutti gli altri prodotti e le novità e di dare il mio contributo. E ancora grazie a Cressi che ha creduto in me come atleta e come persona.