È un tripudio di emozioni e medaglie quello della nazionale di apnea indoor durante i mondiali che si sono disputati ad Atene, in Grecia, tra il 19 e il 24 maggio
Filippo Carletti
Nella prima giornata è Valentina Paglione a portarsi a casa l’oro Junior nella dinamica senza attrezzi con la distanza di 109 metri. È poi un crescendo di risultati nella seconda giornata, dutrante la quale Paglione (sempre lei!) percorre con le pinne 155,5 metri e diventa campionessa junior anche di questa disciplina. Terza posizione per Mauro Generali, che con le pinne segna 282 metri in dinamica; per lui medaglia di bronzo nella categoria senior.
Livia Bregonzio perde per un niente la posizione con 249 metri contro i 250 dell’ungherese Zsofia Torocsik. Bregonzio, come Generali, conquista il record mondiale Cmas master (M1) e il nuovo record italiano della specialità.
Tre oro, un argento e due bronzo impreziosiscono le prove dell’Italia nella terza giornata di questi Mondiali. Il primo dei tre ori arriva da Serena Rebosio. Il tempo di 5’ e 31’’ le vale anche il record mondiale junior della specialità 8x50. È argento per Lorenzo Palmas, sempre negli 8x50 metri categoria junior. Ancora una volta è medaglia d’oro per la campionessa Chiara Zaffaroni nell’endurance 8x50 metri categoria senior. Bronzo per Giuseppe Fusto, che in 3’ e 26’’ stabilisce anche il nuovo record italiano della specialità.
Nella categoria speed 100 metri nuovo primo posto per gli azzurri. Valentina Crivello ottiene il nuovo record iridato junior della specialità, mentre Rebosio si aggiudica la medaglia di bronzo.
Nella quarta giornata di gare la nazionale azzurra si aggiudica 2 medaglie d’oro e 2 di argento. Campione mondiale junior di statica è Simone Grasso con 5’ e 59”. Ed è ancora oro per Rebosio nell’apnea endurance 4x50 metri categoria junior. Con 2’ e 04’’ prevale su Valentina Crivello, argento con 2’ e 10’’. Argento anche per Palmas nell’endurance 4x50 metri categoria junior, con un tempo di 1’ e 55’’.
«Misure mostruose e record del mondo che continuano a essere siglati – è il commento di Carlo Altomonte -, ormai con la mono i podi sono sopra i 300 metri, nella rana femminile sopra i 200, 220 metri per la categoria maschile. A pinne siamo ormai tra i 275 e i 300 tra gli uomini e i 250 girati per la donne. C’è una tendenza a curare la forma fisica e la tecnica della nuotata. Lo scorso anno vedevamo atleti fisicamente non troppo dotati che, però, avevano tempi molto importanti, contro atleti fisicamente molto dotati ma con tempi di 25” più corti. Quest’anno, invece, c’erano tecnicamente e fisicamente decisamente dotati, con una velocità tale che permette loro di avere un tempo di apnea molto importante. Ciò che stiamo provando a fare adesso è mettere insieme le due cose, rallentando appena la velocità e aumentando i tempi di apnea. Una chiave che c’è sempre stata nel passato, però superata da un avvento di attrezzi nuovi che hanno cambiato le nuotate e una professionalizzazione fisica che dal nuoto è arrivata all’apnea. Su queste nuove basi stiamo riconciliando tecnica e forma fisica con il tempo di apnea».
Sono parole di chi sa in che direzione guardare e che fanno sperare in una nazionale che nei prossimi anni crescerà ancora, per quanto i numeri abbiano già lasciato a bocca aperta il mondo intero!