Nei pressi di Porto Azzurro, a soli 200 metri a sud-est da Punta Nera, nella pittoresca zona di Straccoligno, Capoliveri, giace un affascinante relitto aereo di cui vorrei raccontarvi la breve storia
jimmi Carpanzano
Il protagonista di questa vicenda è l'Islander della Transavio, un modello BN-2A Islander, aereo bimotore da otto posti che ha fatto il suo ammaraggio il 27 giugno del 1980, lo stesso giorno del tragico disastro di Ustica.
L'Islander della Transavio si è posato a Punta dei Ripalti, nelle acque di fronte all'ex area mineraria di Capoliveri, a una profondità di 13 metri. L'incidente è stato causato da un'avaria ai motori che ha costretto il pilota a un ammaraggio di emergenza poco più di un miglio a sud di Punta Calamita, all'Isola d'Elba. Fortunatamente, il pilota e i due passeggeri, indossando i giubbotti salvagente, sono riusciti a raggiungere la riva dell'isola a nuoto, salvandosi.
Il destino dell'Islander, però, non si è fermato qui. Trascinato per circa tre miglia dalle reti dei pescherecci, il relitto ha raggiunto la sua posizione attuale, visibile e in buono stato di conservazione, posato su un fondale di posidonia e sabbia a 13 metri di profondità. L'aereo è leggermente inclinato sull'ala destra, con il motore di sinistra staccato e appoggiato sulla sabbia.
Per noi apneisti è un sito bellissimo dove immergersi ed esplorare questa affascinante testimonianza sottomarina attraverso un viaggio nel passato, reso ancor più speciale dalla magia del mare.