Perfette per le battaglie nel bassofondo
L’azienda con questo nuovo modello corto e pratico va a centrare perfettamente un’ampia categoria di mercato, quella di chi si avvicina a questo sport… ma non solo!
Le Talent, sorelle minori delle ormai conosciute e apprezzate Shout, sono per caratteristiche e prestazioni esattamente la loro versione a pala corta, mediamente 13/15 centimetri in meno rispetto ai classici modelli da apnea. Hanno una lunghezza totale (scarpetta compresa) di 75/80 centimetri, a seconda della misura.
Queste pinne, studiate per essere agili nelle acque basse, vengono realizzate in doppio materiale: scarpetta in elastomero-termoplastico ad alto modulo elastico e pala in tecnopolimero a spessore variabile.
Sono disponibili in 4 colorazioni mimetiche realizzate con tecnologia Ics (injection colour system) e ben si integrano con qualsiasi fondale. Sono in verde oliva/nero, verde posidonia/nero, rosso/nero e griglio/nero. Prodotte in 5 taglie, dalla 39/40 alla 47/48, vengono proposte sul mercato a un prezzo davvero concorrenziale, intorno ai 45€.
——————-In mare——————-
Già a un primo sguardo le corte Talent non tradiscono le aspettative rispetto alle sorelle maggiori Shout e, come da tradizione di casa Seac, appaiono robuste, di buona fattura e accattivanti nel loro mimetismo verde posidonia/nero.
Buone anche le rifiniture, con un rinforzo antiscivolo zigrinato sotto il tallone e i longheroni che si estendono sino a tre quarti di pala per incanalare meglio l’acqua.
Le infilo ai piedi con un calzare estivo da 2 millimetri. Non faccio alcune fatica e già mi rendo conto che il termopolimero ad alto modulo elastico è stato migliorato rispetto alle scarpette precedenti; avvolge il piede correttamente ma senza comprimerlo, si avverte una sensazione di stabilità, però senza i fastidi classici delle scarpette commerciali sul collo del piede e sul tendine d’Achille. Bene!
Decido di testarle in acqua nelle condizioni di mare a loro più favorevoli. Essendo state infatti concepite per la pesca nel bassofondo e in tutte quelle condizioni in cui si ha bisogno di maneggevolezza, agilità e praticità, come la ricerca nella schiuma, le metto alla prova tra i graniti del nord Sardegna in una giornata di maestrale montante.
Come prima cosa decido di valutarne la comodità durante gli spostamenti in superficie. Le trovo leggere, poco impegnative e con una buona risposta alla pinneggiata, soprattutto adottando una falcata ampia. Mi avvicino a un punto di risacca e noto con piacere che gli spostamenti, i cambi di direzione e le correzioni di traiettoria classiche della situazione sono facilitati dalle loro dimensioni compatte.
Mi immergo e inizio a razzolare il bassofondo a circa 3/5metri, la prima sensazione è che se si è abituati alle pinne di lunghezza classica sembra di non avere nulla ai piedi. Riesco in scioltezza a effettuare ripetuti passaggi tra i massi, a sgusciare dentro e fuori dal grotto senza mai urtarle, cosa non da poco per chi frequenta assiduamente queste batimetriche. In risalita sono pronte, agili e mi permettono di guadagnare la superficie con 2 o 3 falcate. Dunque, oltre a essere estremamente maneggevoli, spingono anche!
Decido quindi di testarne la reattività in risalita ai limiti delle quote di bassofondo e noto con piacere che la risposta è pronta e progressiva sino ai 10 metri. Poi, iniziano inevitabilmente ad accusare la loro misura ridotta e occorre spingere con più forza per guadagnare velocemente la superficie.
Come ultimo test a fine giornata, provo ad allargarmi di qualche centinaio di metri dalla costa, dove c’è maggior corrente e mare formato, per poi rientrare a terra eseguendo una “U” e valutare l’affaticamento sulle gambe durante gli spostamenti sulle lunghe distanze e con corrente più tesa rispetto al sottocosta.
In questa situazione inizio ad avvertire, come immaginavo, una certa fatica, soprattutto dei muscoli tibiali, che devono lavorare parecchio in corrente per permettermi di stabilizzare la pinna ed eseguire una pinneggiata pulita e performante. Torno a terra con le gambe un po’ stanche, ma non si poteva pretendere di più da un modello di queste dimensioni.
Nel complesso, impressioni positive, un ottimo rapporto qualità prezzo e un’ottima resistenza ad abrasioni e colpi. Mi sento di consigliarle a tutti quanti vogliano iniziare e abbiano bisogno di una pinna maneggevole e affidabile come primo acquisto, oppure a quelli che praticano assiduamente la pesca in bassofondo, che sia nella schiuma o quant’altro.
—–BOX——
——VOTI——-
TOP: Il rapporto qualità/prezzo è sicuramente il fiore all’occhiello di questa pinna. Appena 45€!
FLOP: Troppo positiva in virtù dei materiali di cui è composta. Andrebbe usata con le cavigliere