Ciao Tiziana, da quando ti sei ritirata dalle gare è cambiato qualcosa nel rapporto tra te e il mare?
«Il rapporto con il mare è rimasto invariato, il legame viscerale e l’attrazione che c’è è ormai radicata, fa parte del mio essere, della mia persona. Non disputerò più competizioni in prima persona, ma sarò comunque parte attiva nel mondo dell’agonismo. Diciamo che si è chiusa una porta e si è aperto un portone!
A cosa ti riferisci?
«Ci sono grandi novità a riguardo. Sono stata nominata dalla Fipsas Direttore Tecnico del Settore Femminile di Pesca in Apnea».
E hai accettato?
«Certo. Questo incarico è un sogno che si avvera, mi riempie di orgoglio come persona amante del mare, come agonista e pure come istruttrice. Ho dunque accettato, ma so che non sarà facile, per diversi motivi. Credo fermamente nello sport, avendo sempre praticato agonismo sono convinta che lo sport è disciplina, aggregazione, è crescita e le persone che lo praticano sono accomunate da sani valori e principi. La Federazione ha investito in questo progetto, mi appoggia dandomi piena fiducia e pieni poteri decisionali. Posso contare sulla collaborazione e sul supporto di tutte le figure che compongono la Federazione stessa, a partire dal Presidente, Ugo Claudio Matteoli, dai componenti del Comitato di Settore, primo fra tutti il Presidente Carlo Allegrini, nonché dalla collaborazione di tutti i professionisti che vi lavorano. Vorrei quindi ringraziare La Vicepresidente Laura Giacomini, il Referente Federale Sandro Congedo, il Medico Federale Maria Silvia Amaddii, la Psicologa dello Sport Anna Rosati, il Commissario Tecnico Maschile Marco Bardi e l’instancabile Fabio Savi. Sentirsi parte di un team di professionisti coeso è sicuramente un grande punto di forza. Partecipando alle gare e ottenendo grandi risultati, ho sentito il forte desiderio di poter far vivere quello che ho provato io a tutte le ragazze che vorranno mettersi in gioco. Inoltre, da donna so bene quali siano le difficoltà che una ragazza deve affrontare anche solo per avvicinarsi e partecipare a una disciplina come questa, figuriamoci per vincere... Il connubio fra le mie emozioni e il desiderio di aiutare tutte coloro che vorranno partecipare, ha fatto sì che non abbia esitato nemmeno un istante ad accettare questo impegnativo ruolo».
Quali saranno gli obiettivi?
«Ho presentato e sottoposto ai componenti della Commissione il programma per l’anno 2024 e alcuni dei punti che mi stanno più a cuore sono: la creazione di un gruppo solido e compatto di atlete, dare loro gli strumenti e la formazione adeguata affinché possano essere la base per il movimento femminile, solo così potremo dimostrare che c’è passione e voglia di fare. Faremo questo percorso insieme, crescerà il gruppo, crescerò io con loro. Poi, ovviamente, l’obiettivo è vincere, vincere tutto quello che ci troveremo ad affrontare, dal campionato Euro-Africano al Mondiale, non ci spaventa niente. Abbiamo già un gruppetto di titolari forti e motivate (non ci dimentichiamo che all’ultimo Euro-Africano disputato in Tunisia, la Nazionale ha vinto la medaglia d’oro a squadre e conquistato il primo, secondo e terzo posto individuale, davanti alla spagna) e molte nuove leve sono in fermento. Aspettano solo l’occasione di sbocciare...».
Quali sono le innovazioni che porterai?
«Il Consiglio che si è tenuto il 15 dicembre scorso ha deliberato due mie proposte di modifica alla Circolare Normativa per l’anno 2024. riguardano lo svolgimento del Campionato Italiano Assoluto, che verrà disputato in campi gara separati da quello maschile; non ha infatti senso per una ragazza trovarsi spalla a spalla con gli uomini e come in tutti gli sport che si rispettino le competizioni maschili sono separate e distinte da quelle femminili. L’altra novità riguarda il peso minimo delle catture, che sarà equiparato al peso minimo stabilito per il settore maschile».
Il tuo rapporto di lavoro con Marco Bardi?
«Il nostro sarà un rapporto di stretta collaborazione e sinergia, con alla base una solida amicizia e stima reciproca. Marco è per me da sempre un grande punto di riferimento, ha doti tecniche e umane sicuramente fuori dal comune. Dalla sua esperienza e professionalità spero di poter trarre il meglio per fare un buon lavoro».
Emiliano Brasini