Pinnatista per 20 anni di buon livello, Nicola Schiavon dal 2016 è diventato istruttore e insegna l’uso di questo atrrezzo a Y-40. Da prima del covid collabora con Cetma Composites, azienda con la quale sta organizzando una serie di eventi: il primo si terrà da l 3 al 5 novembre e coinvolgerà atleti del calibro di Zecchini, Bregonzio e Mogavero
Anselmo Bozzoni
Ci sono atleti che trascorrono una vita intera a ottimizzare un gesto tecnico. Giorno, mesi, anni a provare e riprovare per ottenere il meglio. E’ il caso di Nicola Schiavon, che dopo una ventina di anni di nuoto pinnato, durante i quali ha maturato buoni risultati, ha deciso di approcciare all’apnea. E’ infatti istruttore dal 2016 e fa parte dello staff di Y-40, dove si occupa dell’insegnamento della monopinna (non poteva essere altrimenti visto i trascorsi da agonista…).
Nicola, raccontaci qualcosa di te…
«Da quando sono istruttore mi sono dedicato all’insegnamento della monopinna, un attrezzo bellissimo, affascinante, che avevo usato per 20 durante le gare di pinnato e che quindi conoscevo già molto bene. Anche se gli ultimi modelli arrivati sul mercato sono davvero di un altro pianeta. E proprio per mettere a frutto le mie conoscenze, recentemente ho scritto per Padi la didattica per la monopinna. Per questo vorrei ringraziare Marco Mardollo, il direttore Tecnico di Y-40, la struttura dove lavoro, che mi ha supportato nella stesura dei testi. I corsi saranno di 2 livelli, principianti ed esperti, studiati per chi vuole migliorare la tecnica sia in dinamica sia in costante. Inoltre, collaboro con Cetma Composites da circa quattro anni, da prima del Covid. Un’azienda con la quale mi sono trovato subito molto bene, una grande famiglia dove potermi esprimere e confrontare con i titolari Andrea e Silvio. Con loro lavoro alla grande, senza contare che si tratta dell’azienda leader nell’apnea. Basta guardare le classiche dei vari campionati, dall’Italiano al Mondiale, per rendersene conto. La maggior parte degli atleti sul podio usano pinne e monopinne Cetma».
Entriamo più nel dettaglio del tuo lavoro a Y-40…
«Oltre al normale insegnamento, con i responsabili della struttura e con Cetma abbiamo in cantiere alcuni progetti. Ad esempio, attraverso la mia figura e attraverso i corsi per la monopinna gli allievi hanno la possibilità di provare in vasca i modelli Cetma, sia durante i corsi sia durante i tuffi autonomi. Stiamo poi lavorando su diversi eventi (alcuni in fase organizzativa e per i quali è prematura parlarne). Uno, in particolare, è già definito. Si svolgerà dal 3 al 5 novembre, sarà un workshop, a Y-40, con atleti del calibro di Livia Bregonzio, Antonio Mogavero e Alessia Zecchini. Lavoreranno in particolare sulla dinamica (Livia) e sul costante (Antonio e Alessia), e lo faranno non solo sull’aspetto tecnico, ma anche su quello mentale, usando sia le due pinne che il monopinna. Per quest’ultimo, per chi lo desidera saranno a disposizione i modelli della Cetma».
E degli altri progetti puoi dirci qualcosa?
«Abbiamo in cantiere uno o due eventi, sempre a Y-40 e interamente organizzati da Cetma. Andranno a coinvolgere le varie scuole di apnea nazionali e internazionali che utilizzano i materiali dell’azienda. Si parla di febbraio e aprile, ma le date vanno ancora definite. Ci stiamo comunque lavorando anche se non è facile far coincidere le esigenze di ogni singola realtà. Ma siamo a buon punto e spero tra non molto di potervi dare informazioni più precise».